Sabato 27 settembre

Non sappiamo cosa ci riserverà la vita. Ci aggrappiamo alle nostre certezze e ci spaventiamo se qualcosa le incrina. A volte, però, anche quello che ci appare incomprensibile, preoccupante, disorientante può essere invece un ricco dono per noi. Così è stato per i discepoli, alla vigilia della morte di Gesù: non capivano, non avrebbero voluto, ma poi hanno assistito al più grande miracolo d’amore. Anche noi fatichiamo ad accettare che ciò a cui eravamo abituati ci stia lasciando: le chiese si svuotano, i preti diminuiscono… Ma dobbiamo avere fede in Colui che oggi ci dice: “Gerusalemme sarà priva di mura…” e provare a immaginare una Chiesa diversa, che non si riconosce nel numero di persone all’interno di un edificio, ma che si apre al mondo e cammina in mezzo ad esso, sempre accompagnata dallo Spirito Santo.

(Lc 9, 18-22)

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