GIORNATA PER LA VITA – 3/2

E’ VITA, E’ FUTURO

Su tutti noi oggi piovono dal cielo, come una carezza, le parole di Geremia: “ prima di formarti nel grembo materno ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni “.
Siamo chiamati infatti, nelle trame di questo tempo, ad essere profeti di salvezza e di vita. Le difficoltà non ci possono fermare. La mancanza di un lavoro stabile e dignitoso spegne nei più giovani l’anelito al futuro e aggrava il calo demografico. Dinanzi a queste prove l’invito è “ non spaventarsi “ e a consolidare l’alleanza tra le generazioni dove si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza.
Proprio dagli anziani, i più giovani possono apprendere la fede che sposta le montagne, la carità che abbraccia ogni esistenza fragile, la speranza che non delude. E’ l’amore che muove il mondo: il nuovo abbraccio dopo una litigata tra marito e moglie, la carezza di una nuora alla suocera inferma, una nuova nascita quando l’ultima bolletta fa saltare tutti i conti, o tendere la mano a un migrante leggendo nei suoi occhi la fame e la disperazione per un futuro. Ne siamo consapevoli : “ se non avessi la carità non sarei nulla “. “ L’amore di amicizia si chiama “carità” quando si coglie e si apprezza “ l’alto valore” che ha l’altro. E ci permette di gustare la sacralità della sua persona senza l’imperiosa necessità di possederla “. Questa qualità di amore è autentica ecologia che custodisce il creato: dall’infinitamente piccolo, il concepito, all’anziano morente. La bellezza della vita è nascosta nella fragilità. Ancora oggi, riguardo al Messia, restiamo meravigliati. Dio ha scelto di consegnarsi al mondo in un piccolo embrione, che contiene tutte le potenzialità della natura umana. E’ proprio la sfida di avere occhi nuovi su cui dovremo misurarci. Non stanchiamoci di diffondere una nuova operosità, stringendo valide alleanze educative tra le varie istituzioni e anche tra le stesse famiglie e associazioni.