Estate tempo di grazia: una buona semina

Il termine dell’estate è anche tempo di bilanci delle varie esperienze estive giovanili. E ci si accorge che tra le difficoltà, la fatica, il lavoro e la preparazione ciò che resta è un cuore gonfio di gratitudine.
Ogni settimana la pagina andrà ad arricchirsi con le esperienze dei nostri ragazzi!

Campo Issimi 4/5 sup. a Roma

Risonanze

Da Roma con gioia! 
Noi del gruppo dei ragazzi di quarta e quinta superiore abbiamo concluso il nostro percorso con un campo a Roma. Abbiamo cominciato conoscendo, attraverso la visita a san Pietro e alle catacombe di san Callisto, le origini della fede cristiana, passando poi a scoprire come oggi essa possa essere declinata in mille
sfaccettature e vocazioni personali: abbiamo conosciuto il lavoro delle Suore Operaie, una comunità piccola ma ricca di fede, e discusso di temi come il bene comune, lo spazio dei giovani nella politica e l’educazione col professor Preziosi, nel centro nazionale AC. Porteremo poi sempre con noi il ricordo delle persone
bisognose incontrate con sant’Egidio a Palazzo Migliori e per le strade di Roma.

Questo campo scuola mi ha restituito valori e trasmesso emozioni che stavo un po’ perdendo, a causa delle troppe preoccupazioni nella mia vita. In particolare però mi porto a casa testimonianze e sorrisi di chi mi è stato accanto, del mio gruppo e non.
Martina

Questo camposcuola è stato la chiusura di un cerchio durato tanti anni, un’esperienza indimenticabile e indelebile. Sono fiero del mio gruppo e di ciò che siamo riusciti a raggiungere: saper vivere e condividere.
Dario

Tra le vie di Roma a noi ragazzi di quinta superiore è stata data la possibilità di conoscere delle realtà che trasformano la parola in gesti d’amore e solidarietà nelle modalità più disparate! questo campo è stato per me una scoperta di come posso rendere la fede parte attiva della mia vita mettendomi a servizio degli altri.
Inoltre condividere quest’esperienza col mio gruppo l’ha resa ancora più ricca!
Maria

Da questa esperienza mi porto a casa molte scoperte. Scoperte di nuove persone, nuove sensazioni, nuove emozioni…
Ma soprattutto la riscoperta di noi stessi.
Eleonora

L’esperienza a Roma è stato il nostro ultimo campo e la quindi la conclusione di un lungo percorso. Mi ha permesso di conoscere a fondo alcune persone che per me ora sono speciali, perciò sono grata ai miei educatori e a don Marco per i ricordi che mi hanno aiutato a creare!!
Anna

L’esperienza a Roma è stata costruttiva perché abbiamo potuto conoscere realtà di vita diverse dalla nostra, come ad esempio la realtà delle suore operaie e L’opera Sant’Egidio di aiuto ai poveri e ai senza tetto. Abbiamo poi fatto attività di spiritualità con riflessioni. Ci siamo anche divertiti, visitando la città e stando insieme.
Pietro

Questo campo è stato diverso dagli altri, perché mi sono sentita più responsabile. Ogni giorno c’era qualcosa di nuovo da fare e qualcosa su cui riflettere. Mi porto a casa più di tutto il tempo passato a condividere con i miei compagni e gli animatori i pensieri e le opinioni che ho creato in questo campo.
Emma

Il campo è stato per me l’ultimo campo giovani e ha decretato in qualche modo la fine di un percorso durato più di 10 anni. Oltre alle attività che ho molto apprezzato organizzate dai miei amici animatori (la preferita è stata la caccia al tesoro) ringrazio per tutto il tempo “libero” che ci è stato concesso per iniziare in modo graduale già dal campo l’inizio del “dopo”, senza che ci fosse un distacco netto ma come se il campo sia servito da porta fra gli anni di gruppo e ciò che verrà.
Marco

L’esperienza fatta a Roma è stata per me molto importante perché mi ha permesso di riscoprire la mia fede partendo dalle origini del cristianesimo arrivando alla quotidianità di oggi. Sia sul piano emotivo sia sul piano culturale questo campo mi ha segnata irreversibilmente. Ho potuto vedere la fede concretizzata nella semplicità di persone umili e bisognose a cui abbiamo prestato aiuto e ascolto, così come nella testimonianza di Ernesto Preziosi, ex politico e storico che ci ha dato modo di discutere attivamente su argomenti che coniugano attualità e religione.
Alessandra

Campi scuola ACR
elementari e medie

Risonanze

Il campo scuola è una settimana che simbolicamente sancisce la fine dell’anno di ACR ma che simboleggia anche un nuovo inizio. Al campo scuola si fanno giochi e attività, ma ci sono anche momenti di riflessione e preghiera, che sono importanti in quanto sono un momento di raccoglimento e di condivisione molto importante per i bambini/ragazzi in cui imparano ad aprirsi e a fidarsi. Il campo scuola è una settimana ritmata e frenetica ma che permette agli animati di staccarsi da casa e di fare gruppo, ma anche di prendersi un po’ di momenti per sé e per conoscersi e farsi conoscere. Oltre che per i ragazzi, il campo scuola è un momento molto importante anche per gli animatori che hanno voluto rispondere alla domanda “cosa mi porto a casa dal campo scuola?

Quando sono partita per il campo ero piena di aspettative positive, ma non mi sarei mai immaginata tutto quello che è successo! È stato sicuramente un campo impegnativo, ma tutta la fatica è stata ripagata dalla luce negli occhi e dai sorrisi dei ragazzi! Grazie a loro, le poche ore di sonno e le mille preoccupazioni sono diventate carica di energia che ci ha accompagnati permettendoci di vivere momenti arricchenti da ogni punto di vista! (Maria)

Mi porto nel cuore l’intesa e la spensieratezza che c’è stata con i ragazzi e la gioia nel parlarci e nel riconoscerli ogni giorno, che mi hanno permesso di approfondire ulteriormente il rapporto con loro e di scoprirli in tutte le loro forme. Ho sentito molto anche il senso di una missione comune fra noi animatori, messi a servizio per offrire ai nostri giovani un’esperienza vera e indelebile, uno spaccato di qualità del loro vissuto. (Giovanni)

È stata la prima volta da animatore ad un camposcuola e sinceramente non sapevo cosa aspettarmi. Se dovessi usare una parola per descrivere questo campo direi armonia: tra noi animatori, che uniti in unico obiettivo abbiamo messo insieme le forze e collaborando abbiamo apprezzato ogni momento speciale; armonia tra noi e i ragazzi, con cui abbiamo concluso nel migliore dei modi un ciclo iniziato lo scorso autunno e che ripartirà tra poco. Non esistono esperienze simili a quella del camposcuola e i bambini l’hanno dimostrato con tutto il loro stupore e la voglia di scoprire e scoprirsi. (Dario)

Il camposcuola riesce a darmi un senso come animatrice ma soprattutto come persona. Spesso nella vita frenetica di tutti i giorni mi perdo e penso a quanto io possa essere poco utile, il senso che mi dà il campo penso sia la lezione di vita più importante: coltivare un qualcosa facendo fatica, non vedendo sempre i risultati sperati e spesso dimenticandosi l’obiettivo finale ma a conclusione di tutto si viene ripagati mettendo quei pezzi del puzzle che fino a mesi prima sembrava introvabili. Torno a casa ricordandomi i sorrisi, le risate, gli abbracci, le parole dette, l’empatia dimostrata, ma soprattutto con il cuore pieno e forse anche con un po’ di nostalgia di una settimana faticosa ma felice. Sono grata al camposcuola e a quanto mi faccia capire le cose per cui falle la pena vivere. (Silvia)

È stato molto bello, una nuova esperienza, impegnativo ma in qualche modo liberatorio perché nonostante
le difficoltà e i momenti di tensione ho avuto modo di conoscere meglio i nostri ragazzi e ragazze e di passare con loro dei momenti di spensieratezza nonostante la mia responsabilità nei loro confronti. (Marco)

Nonostante io sia arrivata a caposcuola inoltrato (causa test di medicina) mi sono sentita accolta e subito integrata nel gruppo che si stava formando. Se mi chiedessero di fare una top3 dei motivi per cui sono felice sicuramente nella classifica metterei questi bambini: con la loro semplicità mi insegnano sempre qualcosa di nuovo e riescono ad arricchire ciò che sono. Infatti, nonostante io sappia anche risolvere nuove situazioni (visti tutti gli imprevisti capitati), mi porto a casa soprattutto i loro sorrisi, per ricordarmi che nonostante tutte le cose difficili e talvolta brutte che accadono nelle nostre vite c’è sempre qualcosa di buono a cui pensare, basta chiudere gli occhi e richiamare il fanciullino che c’è dentro di noi. (Martina)

Questo è stato il mio terzo campo ACR come animatrice e ogni anno parto con la consapevolezza che il campo mi lascerà qualcosa di nuovo, che non avevo provato al campo precedente. Il campo ACR infatti per me è sempre un grandissimo momento di crescita. Quest’anno sono tornata a casa con una maggiore consapevolezza delle mie debolezze e delle mie capacità, con un po’ di leggerezza in più perché i ragazzi mi fanno sempre un po’ tornare con i piedi per terra e anche con la gioia di essere riuscita a dare loro qualcosa e di aver dato loro la possibilità di insegnarmi tanto. Ma soprattutto, ringrazio i miei animati perché sono una delle sfide più complicate che io decido di affrontare ogni giorno ma anche una tra quelle che mi dà più felicità. (Greta)

Mi porto nel cuore i sorrisi dei bambini, la loro voglia di divertirsi e stare bene insieme. Sono sensazioni che fanno bene al cuore e che fanno sentire un calore e una gioia indescrivibili. Le piccole soddisfazioni che abbiamo ricevuto ogni giorno hanno reso grande ogni momento. (Eleonora)

Route di Clan - Irlanda

Risonanze

Di seguito alcune risonanze dei giovani Scout del clan che nella prima settimana di agosto hanno camminato lungo le alture d’Irlanda per giungere fino al mare.

…mi porto a casa l’essere riuscito a stringere amicizie superando la mia timidezza o a consolidarne altre, conoscendomi più a fondo grazie anche ai quotidiani momenti di riflessione personali e di gruppo. (Lorenzo)

…mi porto nella strada della vita la consapevolezza di quanto si possa fare se si lavora tutti insieme verso un obiettivo condiviso, e di quanto staccare per una sola settimana dalla città e dal telefono per stare immersi nella natura possa liberare dallo stress a cui non ci accorgiamo di essere sottoposti. (Davide)

…mi porto a casa molta soddisfazione oltre ad essere riuscita a legare con moltissime persone nuove ho potuto anche superare questa “paura” con cui ero partita all’inizio dell’esperienza. Ringrazio tutte le persone che hanno fatto questa avventura con me e che mi hanno aiutato a creare ricordi indimenticabili. (Phebe)

…la gioia e la soddisfazione dell’essere arrivati a destinazione dopo un cammino duro e faticoso, le risate spontanee che alleviavano i momenti di stanchezza e la sorpresa continua nell’osservate paesaggi unici e solenni. (Matilde)

…ci ha permesso di rafforzare il rapporto tra noi ragazzi e i capi, è stata una settimana impegnativa dal punto di vista fisco dove abbiamo condiviso gioia e fatica, ma nonostante questo ci ha donato un’esperienza unica (Giulia)

…ciò che mi porto dentro dalla route di questa estate è il fuoco di gioia che abbiamo vissuto una sera. In quel momento ho riscoperto il significato e il valore della Comunità, la gioia che si prova ridendo, cantando e divertendosi insieme. Mi ricordo, a un certo punto, di essere scoppiata a ridere e di non essere più riuscita a smettere, arrivando fino alle lacrime. In più, nella struttura che ci ospitava quel giorno era presente un altro gruppo di scout provenienti dalla Spagna. È stato bellissimo vedere come si faceva strada, sia da parte nostra che da parte loro, la volontà di condividere e imparare gli uni dagli altri. È stato uno di quei momenti che nell’attimo in cui si vivono si capisce già che si trasformeranno ben presto in “sfere gialle” nella propria mente. (Irene)

…ciò che sempre più apprezzo di fare scout è la tenacia del legame che si crea. Un legame saldato dalla fatica di camminare per ore che porta il desiderio di aiutarsi a vicenda, con semplici gesti, come una parola, un sorriso, la vicinanza a chi sta più indietro o il raccogliere le more con il compagno. (Andrea)

…è stata una route molto particolare. Abbiamo camminato lungo paesaggi unici e magnifici, condividendo fatiche e gioie. Nonostante il tempo non sempre favorevole abbiamo camminato con il sorriso e siamo riusciti a consolidare il rapporto tra noi ragazzi e con i capi. Ammetto che l’esperienza l’ho vissuta positivamente nonostante qualche tensione. Questa esperienza me la porterò sempre nel cuore. (Enrico)