
Con l’avvicinarsi del freddo invernale, Caritas Diocesana lancia l’appello di spazi disponibili ad accogliere “senza tetto”, collaborando con il Comune di Padova e l’asilo notturno.
Come Unità Pastorale aderiamo in tutte 3 le parrocchie, ciascuna con i propri spazi e la propria specificità. Ai volontari è chiesto di accogliere gli ospiti la sera o di esserci per un saluto e colazione la mattina.
L’anno scorso l’esperienza è stata densa, a tratti difficile, sicuramente molto impegnativa ma anche molto ricca… di umanità.
Non c’erano attese, ma solo il desiderio di fare un pezzettino di strada insieme con una tisana tra le mani….e invece sono nati moltissimi intrecci e legami, in primis tra i volontari.
Per essere un po’ famiglia bella per loro, lo siamo stati in primis per noi, cercando sempre di trovare un sorriso in più da condividere e un po’ di gioia da trasmettere.
TESTIMONIANZE
da una volontaria…
Io lo ammetto mi sono fatta prendere un po’ la mano… e così con Valeria, che prima conoscevo di vista, ho portato avanti 2 o 3 incontri settimanali per far loro imparare l’italiano, altri giorni per risolvere dei problemi sanitari insieme a Sonia, e altre volte per stare al fresco con Lorenza durante un’estate lunga e torrida e molto altro ancora.
E cosi questi amici sono diventati un pezzettino di famiglia allargata, delle persone su cui contare e che cerchi spesso… e mi rendo conto che mentre scrivo non faccio distinzione fra noi della parrocchia e loro. Lo faccio ora per farmi capire, ma mi sento di far parte di un Noi in cui ci stiamo bene tutti, e questo è un dono ricevuto GRANDE grazie alla disponibilità di tutti: c’è chi ha dato e chi ha accolto.
Io mi sono sentita accolta.
da una volontaria…
Esperienza a volte difficile con persone con dei problemi passati che traspare perché li ha segnati per sempre. Questa esperienza fa mettere in pratica il vero servizio verso gli ultimi. Perché i senza dimora sono proprio gli ultimi, quelli di cui perlava Gesù.
da una volontaria…
In un mondo che coniuga dare con avere questa esperienza ha rafforzato il mio credo “dare senza pretendere nulla in cambio” non è stato sempre facile viverla in quanto culture e religioni diverse non hanno potuto donare normalita’ a queste persone bisognose di calore umano nonche’ lontane dai loro affetti.
da una volontaria…
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile” questa una frase di San Francesco che descrive come ho affrontato l’accoglienza di persone senza fissa dimora che si trovano in una situazione di difficoltà per i motivi più diversi che per qualcuno comprendo per altri molto meno. Fare l’impossibile non significa aver fatto cose al di sopra delle mie possibilità, per me significa aver fatto ciò che prima non avrei immaginato di fare.
Ho cercato di guardare le persone che abbiamo ospitato con quella fiducia che loro stessi hanno perso, non credo di aver cambiato la loro vita, sono io che li vedo con un cannocchiale con una migliore messa a fuoco.
da una volontaria…
Come la prima edizione anche quest’anno l’esperienza è stata molto forte anche se mi ha trovata meno impreparata. Gli ospiti erano decisamente più impegnativi ma ho potuto, per questo, ancora di più, capire quanto sia importante e rispettoso avere un atteggiamento non giudicante. Le vite degli ospiti così diverse dalle nostre non possono essere lette dai nostri alfabeti. Tuttavia la loro voglia di normalità è a volte disarmante. Spero che si siano sentiti accolti dalla nostra comunità. Per me loro hanno ora un nome!
da un volontario…
Bella esperienza. Un esercizio di carità a livello comunitario. Esperienza di volontariato positiva. Consente di conoscere una realtà che è presente nella nostra città e di instaurare relazioni umane con persone che vivono momenti di difficoltà.
da un volontario…
Quest’anno, l’incarico che ho preso è stato decisamente più faticoso rispetto a quello precedente. Questa nuova sfida ha messo alla prova la mia figura di volontario, spingendomi a riflettere su come migliorarmi e crescere ulteriormente.
In questo percorso di riflessione, mi è venuta in mente la parabola del seminatore. Ho cercato di seminare il mio meglio, con la speranza che qualche seme sia caduto anche nella terra buona. Nonostante le difficoltà, credo fermamente che ogni sforzo fatto con dedizione e passione possa portare frutti positivi.
da una volontaria…
Disponibilità, accoglienza, gratitudine, empatia hanno arricchito questa mia esperienza a volte di ascolto e di comprensione di esperienze di una vita non facile e di solitudine.
Rimane la consapevolezza di quanto sia importante vivere in una famiglia e avere accanto una comunità amica.
da una volontaria…
Quest’anno ho iniziato il servizio presso l’emergenza freddo, un’esperienza che ha profondamente toccato il mio cuore e stimolato la mia riflessione. Attraverso questo servizio, non solo si offre un posto caldo dove rifugiarsi nei mesi più freddi ma ci impegniamo anche a restituire dignità a coloro che spesso vivono nell’ombra, alleviando la loro solitudine. È un’opportunità per riconnetterci con gli “invisibili” della nostra società, per ascoltare le loro storie e per ricordarci che ogni persona merita di essere accolta.